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DAGLI USA IL VIA LIBERA ALLA MEGA ALLEANZA DEI CONTAINER

25 Agosto 2018

La Spezia – Un primo importante via libera, su cui i tre colossi dello shipping Mediterranean Shipping Company, Cma Cgm e Maersk contavano. Il P3 Network, la sigla che indica l’alleanza tra la compagnia italo-svizzera, quella francese e quella danese, incassa il nullaosta dalla Federal Maritime Commission americana, l’agenzia a stelle e strisce che regola il trasporto marittimo.
Da lunedì scorso il network può dunque operare negli Stati Uniti, ponendo le basi per un riconoscimento anche in Europa e Cina. L’accordo, siglato l’estate scorsa, prevede in pratica di usare in comune i cargo su alcune linee strategiche – Asia-Europa, transpacifico e transatlantico – per ridurre i costi e evitare che le navi viaggino mezze vuote.

Una prospettiva che promette di avere un grande impatto sul futuro del trasporto marittimo, e che vede la Spezia al centro dei traffici del P3 Network per quel che riguarda il Mediterraneo. Tra i cinque porti italiani annunciati in autunno (vedi CDS del 19 ottobre 2013) insieme a Gioia Tauro, Genova, Trieste e Napoli, quello spezzino è l’unico a servire cinque rotte. Risultato non da poco, perché rimanere al di fuori poteva voler dire, in un futuro forse neanche breve, un netto calo dei traffici.
L’accordo spaventa dunque i porti esclusi, ma fa storcere il naso anche agli spedizionieri. Quelli tedeschi che hanno chiesto un’analisi profonda sugli impatti, ma soprattutto quelli cinesi che hanno chiesto al proprio governo di bloccare l’operatività del network. Il rischio, paventato da molti, è che MSC, Cma-Cgm e Maersk, ad oggi le prime tre compagnie di trasporto container al mondo, formino un cartello in grado di influenzare pesantemente l’andamento delle tariffe di spedizione.

Dopo il sì americano, ora la palla passa a Europa e Cina, che sottoporranno ai propri organi antitrust la questione della maxi alleanza. Nel Vecchio Continente si è già registrata la benedizione da parte di Siim Kallas, commissario europeo ai Trasporti, la massima autorità a livello continentale del settore, arrivata già a dicembre scorso. In Cina la questione potrebbe non essere così facile. Una risposta è attesa entro il mese di maggio.